SM cellule staminali
Cellule staminali mesenchimali nel trattamento della sclerosi multipla rappresenta un'alternativa promettente.
Sclerosi multipla malattia autoimmune
Sclerosi multipla è una malattia autoimmune infiammatoria che causa un funzionamento anomalo del sistema immunitario del corpo. Di conseguenza, le cellule nervose cerebrali e quelle del midollo spinale vengono danneggiate. Il sistema nervoso non è in grado di funzionare e comunicare correttamente in questo modo, e l'interruzione provoca una serie di sintomi diversi. La sclerosi multipla colpisce il sistema nervoso centrale, ma nonostante si tratti di una malattia complessa da affrontare, le statistiche dimostrano che le persone che ne soffrono vivono solo da 5 a 10 anni meno di una persona media.
Tuttavia, il numero di persone decedute a causa della SM aumenta ogni anno. Nel 1990 12.000 persone sono morte a causa della SM, mentre nel 2013 il numero è salito fino a 20.000. Più di due milioni di persone in tutto il mondo hanno la diagnosi di sclerosi multipla.
Informazione generale sulla SM
Non si sa ancora che cosa provoca questa malattia incurabile, però esistono diversi tipi di trattamenti che possono aiutare in modo significativo e ridurre al minimo gli attacchi. Gli scienziati ipotizzano che fattori genetici e certe infezioni potrebbero essere responsabili per la comparsa della sclerosi multipla.
Le donne soffrono di sclerosi multipla circa due volte in più rispetto gli uomini, e di solito sono colpite le persone nell’età tra 20 e 50 anni.
Non esistono farmaci universali che aiutano le persone a combattere la malattia. Alcuni sono relativamente efficaci, ma altri sono anche difficilmente tollerabili per molti pazienti. È difficile determinare quale sia l'esito della multipla sclerosi, ma è noto che di solito le donne hanno maggiore probabilità, soprattutto se hanno sviluppato i sintomi prima nella vita, con meno attacchi.
Le popolazioni che vivono nelle regioni più lontane dall'equatore sono colpite dalla sclerosi multipla con maggior probabilità. Anche se il motivo sottostante al fenomeno è ancora ignoto, alcuni sospettano che potrebbe essere collegato con minore esposizione al sole e valore diminuito della vitamina D nel sistema umano.
